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SI RICORDA CHE L'INGRESSO AL CLUB E' RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AI SOCI
Attivazione del club Ramacca
Gentile sig. Paolo Salvatore Mularo,
siamo lieti di comunicarle che, dopo aver verificato il pagamento delle quote associative da lei inviato, abbiamo proceduto ad attivare lo Juventus Official Fan Club Ramacca nella località RAMACCA.
Da questo momento potrà usufruire di tutte le funzioni dedicate agli JOFC messe a disposizione da Juventus.
Attivazione del club Ramacca
Gentile sig. Paolo Salvatore Mularo,
siamo lieti di comunicarle che, dopo aver verificato il pagamento delle quote associative da lei inviato, abbiamo proceduto ad attivare lo Juventus Official Fan Club Ramacca nella località RAMACCA.
Da questo momento potrà usufruire di tutte le funzioni dedicate agli JOFC messe a disposizione da Juventus.
anche con un piccolo contributo facciamo la nostra parte, adesso!
La Sicilia, storicamente, ha saputo rialzarsi e cogliere gli aspetti migliori di ogni invasione subita nel corso del tempo.
La Sicilia ha acquisito, nel corso del tempo, nonostante tutto, il senso di ospitalità, di generosità, di solidarietà.
Siamo un popolo orgoglioso e solidale.
Per questo motivo tutti i Presidenti degli Juventus Official Fan Club Siciliani, hanno aderito alla richiesta di collaborazione con la Fondazione LAPS, promossa da Lapo Elkann.
La Fondazione, già da circa un mese, è presente nelle zone di confine con l'Ucraina e, insieme ad altre Onlus, sta lavorando intensamente per portare aiuti concreti, in generi di prima necessità e di conforto, collaborando nella sistemazione in Italia delle famiglie, soprattutto aiutando i bambini ammalati.
La nostra vittoria più bella sarà quella di farne parte, non fisicamente, ma anche con un piccolo contributo.
Facciamo la nostra parte, adesso!
Come contribuire:
1. Lasciando un piccolo contributo al CLUB, alla fine della raccolta sarà fatto un UNICO BONIFICO a nome di JOFC-SICILIA-RAMACCA oppure in forma autonoma
2. Tramite Conto Corrente Bancario
Intestato a: FONDAZIONE LIBERA ACCADEMIA PROGETTI SPERIMENTALI - LAPS ONLUS;
C/C IBAN: IT47T0304801000000000091981
Causale: JOFC-SICILIA-RAMACCA
3. Tramite Carta Di Credito/PayPal
Intestato a: FONDAZIONE LIBERA ACCADEMIA PROGETTI SPERIMENTALI - LAPS;
Mail: info@lapsonlus.org
Causale: JOFC-SICILIA-RAMACCA
14 VOLTE JUVE! #ITAL14NCUP
Quattordici volte Juve: la Coppa Italia è ancora bianconera, grazie alle reti di Kulusevski e Chiesa, due dei giovani acquisti dell'estate, diventati nel corso dell'anno e, in particolare questa sera, due solide certezze. La cosa più importante, forse ancor più del risultato finale, sono quei 4.300 tifosi sugli spalti, poi viene il risultato. Entrambe le cose, a loro modo, sanno di ritorno alla normalità. E la nuova maglia, sfoggiata questa sera per la prima volta e già vincente, sa di meraviglioso auspicio per il futuro.
KULUSEVSKI-MALINOVSKYI, BOTTA E RISPOSTA
L'Atalanta parte a razzo con Zapata, che prima serve Palomino nell'area piccola e Buffon respinge, poi conclude a lato di sinistro, quindi prova a rubare il tempo a Buffon su un retropassaggio di de Ligt, ma il portiere bianconero inchioda il pallone.La Juve sembra in difficoltà, rischia ancora sul diagonale di Frauler e fa fatica a ripartire, ma, quando ci riesce, non si ferma fino a quando il pallone non finisce in rete: Cuadrado anticipa Gosens e rilancia l'azione che Ronaldo e Kulusevski perfezionano fino a quando lo svedese non trova un sinistro a giro favoloso, che accarezza il palo e lascia impietrito Gollini. L'Atalanta non si scompone, continua a spingere e dieci minuti dopo pareggia: Freuler ruba il pallone a Rabiot, allarga per Hateboer, che centra per Malinovskyi: il tiro è un rigore in movimento che non lascia scampo a Buffon e che vale il pareggio, poco prima dell'intervallo.
CAPOLAVORO DI CHIESA, VINCE LA JUVE
Cuadrado e McKennie confezionano la prima occasione della ripresa, con un cross dalla trequarti che lo statunitense mette a lato di poco. È quasi un segnale dello sviluppo del gioco dei minuti successivi, perché dopo aver lasciato ancora qualche iniziativa all'Atalanta, i bianconeri fanno paura: Gollini arriva sul destro di Kulusevski e sul colpo di testa di Ronaldo, ma non può intervenire sul destro di Chiesa e viene salvato dal palo. La Juve ora è più sicura, l'Atalanta comincia a soffrire la rapidità degli scambi e poco prima della mezz'ora Chiesa trova quello decisivo: l'esterno parte dalla sinistra, chiude un larghissimo triangolo con Kulusevski, controlla in area e batte Gollini, firmando il vantaggio a meno di un quarto d'ora dalla fine. L'autore dell'assist e del gol lasciano il posto a Dybala e Bonucci, ma ora c'è solo da controllare la partita, da lottare e da stringere i denti per tenere il risultato. E poi c'è solo da esultare, perché vince la Juve. Ancora una volta. La quattordicesima volta.
ATALANTA-JUVENTUS 1-2
RETI: Kulusevski 31' pt, Malinovskyi 41' pt, Chiesa 28' st
ATALANTA
Gollini; Toloi (31' st Djimsiti), Romero, Palomino; Hateboer (31' st Ilicic), De Roon, Freuler, Gosens (38' st Miranchuk); Malinovskyi (23' st Muriel), Pessina (23' st Pasalic); Zapata
A disposizione: Sportiello, Rossi, Maehle, Sutalo, Caldara, Ruggeri, Lammers
Allenatore: Gasperini
JUVENTUS
Buffon; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo; McKennie, Bentancur, Rabiot, Chiesa (29' st Dybala); Kulusevski (38' st Bonucci), Ronaldo
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Bonucci, Demiral, Frabotta, Arthur, Ramsery, Bernardeschi, Morata
Allenatore: Pirlo
ARBITRO: Massa
ASSISTENTI: Passeri, Costanzo
QUARTO UFFICIALE: Di Bello
VAR: Valeri, Vivenzi
AMMONITI: 27' pt Chiellini, 35' pt Malinovskyi, 41' pt de Ligt, 34' st Romero, 40' st Freuler, 43' st De Roon, 44' st Ilicic
ESPULSI: 43' st Toloi
SUPERJUVE!
Una Juve tosta, rabbiosa sempre in pieno controllo della partita, porta a casa la Supercoppa, primo trofeo della stagione, rispondendo con Ronaldo e Morata alle critiche piovute dopo la sconfitta di domenica contro l'Inter. I bianconeri concedono poco al Napoli che, oltre a sbagliare un rigore con Insigne, quando ha l'occasione per passare trova uno Szczesny insuperabile.
BUONA JUVE, SUPER TEK
Pirlo recupera Cuadrado, guarito dal COVID e ripropone dal primo minuto Arthur e McKennie, mentre in avanti ci sono Kulusevski e Ronaldo. È del portoghese il primo spunto, un dribbling sulla tre quarti e un destro da fuori area deviato in angolo, quindi è Arthur a mettere alto dopo l'accelerazione di Kulusevski. Per venti minuti in campo c'è solo la Juve, forse non troppo incisiva in avanti, ma comunque padrona del gioco, perché Arthur detta egregiamente i tempi e i compagni attaccano gli spazi. Il Napoli però non ne concede molti e pian piano prende campo, arrivando a creare l'occasione più ghiotta del match alla mezz'ora, con il traversone di Demme e il colpo di testa di Lozano che Szczesny respinge con un riflesso da campione. La Juve non concede altro e riprende in mano il gioco, arrivando ancora al tiro con Ronaldo, che non centra la porta dopo una bella discesa sulla sinistra nel finale di tempo.
LA SBLOCCA CR7
Pirlo inizia la ripresa con Bernardeschi al posto di Chiesa e il nuovo entrato va subito vicinissimo al gol deviando con la punta del piede il cross di McKennie e trovando il riflesso di Ospina che riesce a bloccare sulla linea. I bianconeri sono ancora pericolosi con il filtrante di Arthur sul quale arriva Ronaldo, che riesce ad anticipare Ospina, ma mette al lato. La Juve schiaccia un Napoli arroccato a difesa della propria area e sugli sviluppi di un calcio d'angolo, il pallone toccato da Bakayoko arriva a Ronaldo, appostato a ridosso dell'area piccola. E da quella posizione CR7 è una certezza.
INSIGNE SBAGLIA DAL DISCHETTO
Se prima la Juve dirigeva il gioco, ora lo comanda, ma il Napoli, in una delle rare occasioni in cui passa la metà campo, ottiene un rigore: McKennie apre il destro per rinviare, Mertens si inserisce tra piede e pallone e Valeri, dopo aver consultato il VAR, indica il dischetto. Batte Insigne che incrocia il tiro, ma esagera e mette a lato.
SALVA SZCZESNY, CHIUDE MORATA
Nel finale tocca a Rabiot e Morata, in campo al posto di Bentancur e Kulusevski e in pieno recupero il Napoli ha un'occasione d'oro per pareggiare, ma sul tiro di deviato da Chiellini, Szczesny risponde da campione e salva il risultato. E sugli sviluppi del corner seguente, la gara finisce. Non solo perché il cronometro ormai segna meno di trenta secondi alla fine, ma anche perché McKennie parte in contropiede e arrivato davanti ad Ospina allarga per Morata, che tocca in rete l'ultimo pallone della partita. La Supercoppa è bianconera, per la nona volta.
JUVENTUS-NAPOLI 2-0
RETI: Ronaldo 19' st, Morata 50' st
JUVENTUS
Szczesny; Cuadrado, Bonucci, Chiellini, Danilo; Chiesa (1' st Bernardeschi), Arthur, Bentancur (39' st Rabiot), McKennie; Kulusevski (39' st Morata), Ronaldo
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Di Pardo, Dragusin, Frabotta, Ramsey, Fagioli, Ranocchia
Allenatore: Pirlo
NAPOLI
Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (39' st Politano); Demme (39' st Llorente), Bakayoko (22' st Elmas); Lozano, Zielinski, L. Insigne; Petagna (27' st Mertens)
A disposizione: Meret, Contini, Maksimovic, Ghoulam, Hysaj, Rrhamani, Lobotka, Cioffi
Allenatore: Gattuso
ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Bindoni, Del Giovane
QUARTO UFFICIALE: Mariani
VAR: Di Bello, Paganessi
AMMONITI: 29' st Ronaldo, 44' st Zielinski
EMERGENZA CORONAVIRUS
AVVISO AI SOCI - SOSPENSIONE DELLE ATTIVITÀ RICREATIVE COMPRESA LA VISIONE DELLE PARTITE IN SEDE DAL 05 NOVEMBRE FINO A DIVERSE DISPOSIZIONI.
EMERGENZA CORONAVIRUS
www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
IN OTTEMPERANZA AL DPCM DEL 04.03.2020 (Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19) IL DIRETTIVO DISPONE LA CHIUSURA DELLA SEDE SOCIALE DEL CLUB FINO A CESSATA ESIGENZA, NEL RISPETTO DEGLI ORDINI DELLE AUTORITÀ E DEL BUON SENSO CIVICO.
NULLA DI ALLARMISMO, NON CI SONO CASI, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE NEL RISPETTO E PREVENZIONE DELLA NOSTRA SALUTE.
TUTTE LE ATTIVITÀ RICREATIVE COMPRESA LA VISIONE DELLE PARTITE IN SEDE SONO SOSPESE DAL 06 MARZO AL 15 MARZO 2020 SALVO UTERIORI PROROGHE.
IL DIRETTIVO
JUVENTUS CLUB RAMACCA
#STRON9ER
CAMPIONI D’ITALIA. ANCORA. STRON9ER.
Il mondo spezza tutti e poi molti sono forti proprio nei punti spezzati.
Ernest Hemingway
E adesso siamo qui, in un giorno di fine luglio, a celebrare qualcosa che siamo dolcemente abituati a vincere: il nostro Scudetto, il numero 38.
Siamo abituati a celebrarlo, è vero, ma non certo così.
Non certo alla fine di una stagione così.
Resilienza. Sostantivo femminile che indica la capacità di un materiale di assorbire un urto, senza rompersi. In senso lato, la capacità di affrontare una difficoltà e di superarla. Di piegarsi, senza spezzarsi.
DI ESSERE PIÙ FORTI. STRONGER.
Il romanzo di ogni stagione, da otto anni a questa parte, recitava lo stesso finale, fatto di abbracci, sorrisi, applausi. Sempre, solamente, in bianconero.
Logico quindi, che la prima cosa di cui quest’anno abbiamo dovuto essere più forti è stata la concorrenza. Mai così agguerrita, mai così decisa a cambiarlo, quel finale.
Ma questa storia è stata diversa, fin dall’inizio: un inizio di cambiamento. Profondo, radicale, coraggioso: il cambio della guida tecnica, dopo anni di successi indimenticabili.
Ecco, un altro appello a essere più forti: della curiosità di chi ci aspettava ancora una volta al varco, di chi aveva dubbi sulla nostra fame e sulla nostra voglia di ripeterci ancora.
I numeri, come sempre, hanno parlato.
Ogni romanzo ha i momenti alti e quelli più bassi. Quelli complicati, in cui la macchina sembra non funzionare come dovrebbe. Per noi è stato l’inverno, a cavallo fra il 2019 e il 2020: qualche difficoltà, alcuni passaggi a vuoto, come a Riad, a Napoli o a Lione.
Essere più forti è esattamente questo: vivere il pericolo come un’opportunità di crescita, come ci insegna l'ideogramma cinese Weiji, che indica la parola “crisi” e che è composta da due caratteri.
??
Pericolo e opportunità.
E allora, anche in questo caso, la Juve ha risposto nell’unico modo che conosce: sul campo. Dopo la Coppa Italia, e la voglia di sorridere strozzata in gola dai calci di rigore di Roma, ha inanellato una serie di vittorie e una quantità di gol incredibile. Con grinta e orgoglio, con forza ed esultanze. Con sudore e sorrisi ritrovati.
Ma fermiamoci un attimo, siamo andati troppo avanti. Perché fra quelle partite d’inverno e questa pazza estate c’è qualcosa di cui non possiamo non parlare.
L’emergenza che ha colpito il mondo, l’Europa e l’Italia, lo sapete, ha toccato anche noi. Sono stati giorni irreali, di pausa forzata, di voglia di vedersi e di impossibilità a farlo, di abbracci trattenuti e vicinanza virtuale.
Giorni di voglia di tornare.
Ma tornare non è facile, in una stagione prima sventrata e poi ricomposta, in luoghi, giorni e orari mai visti prima. Anche in questo caso siamo stati forti: abbiamo continuato a stare insieme, vi abbiamo fatto entrare in casa nostra e siamo entrati nelle vostre, abbiamo continuato a tenervi compagnia, a starvi vicino. Noi, con voi, e voi sempre presenti.
E poi la palla ha ricominciato a correre, e in un certo senso è come se non si fosse mai fermata.
PIÙ FORTI DEL SILENZIO
VIVERE UN PASSO AVANTI, LIVE AHEAD.
Significa anche questo: ripartire, dopo qualcosa di mai visto, e avere la capacità di continuare a essere leader.
Non a caso, proprio dopo la ripresa abbiamo messo quel vantaggio, fra noi e gli avversari, che ci ha portato fino a oggi.
E ora siamo qui, alla fine di questa storia così inedita. Ma con un finale che, ancora una volta, è simile agli anni scorsi; simile, ma non uguale. Perché manca una parte, fondamentale.
Mancano gli applausi dell’Allianz Stadium, il boato di gioia del nostro pubblico, il fiato sospeso prima di un rigore o le lacrime per una giornata indimenticabile, mentre il nostro pensiero già corre avanti, alle nuove sfide che ci aspettano, cominciando fra pochi giorni, in Europa.
Sappiamo però che, presto o tardi, tutto questo ritornerà, che voi ritornerete.
Ed è per questo che dedichiamo a voi la nostra Nona Sinfonia.
Perché voi, con noi, siete stati più forti di tutto.
STRON9ER.
BUONA FESTA, CAMPIONI D’ITALIA.
EMERGENZA CORONAVIRUS
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EMERGENZA CORONAVIRUS
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NULLA DI ALLARMISMO, NON CI SONO CASI, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE NEL RISPETTO E PREVENZIONE DELLA NOSTRA SALUTE.
TUTTE LE ATTIVITÀ RICREATIVE COMPRESA LA VISIONE DELLE PARTITE IN SEDE SONO SOSPESE DAL 06 MARZO AL 15 MARZO 2020 SALVO UTERIORI PROROGHE.
IL DIRETTIVO
JUVENTUS CLUB RAMACCA
#W8NDERFUL
Giunta alla ottava replica consecutiva, la produzione di Juventus, portata in tournée in tutti i migliori stadi d’Italia continua a emozionare
È ormai un classico, già arrivato all’ottava rappresentazione di fila, ma ogni volta affascina e sorprende per la sua magnifica attualità.
#W8NDERFUL è una di quelle opere che segnano i tempi, perché scritta con la forza dei migliori.
Prodotto da Juventus e portato in tournée in tutti gli stadi d’Italia (primo fra tutti, l’Allianz) #W8NDERFUL è la storia di un team che non conosce sazietà e ad ogni capitolo della saga, ormai giunta all’ottavo episodio in otto stagioni, riesce comunque ad avere un inesauribile desiderio di vittoria.
Nonostante antagonisti di valore mai domi e momenti di pathos che spezzano il fiato, i protagonisti di #W8NDERFUL trascinano lo spettatore senza mai uscire di scena con un gran finale atteso, ma non per questo meno entusiasmante.
Una prova d’attore corale che lascia a bocca aperta. Ogni protagonista ha un suo numero d’autore e qui non è possibile purtroppo citarli tutti.
Ci si limiterà a coglierne qualcuno a titolo d’esempio.
Il rotondo 3 di Capitan Giorgio Chiellini nell’immarcescibile duetto col roccioso 15 di Andrea Barzagli, il geometrico 5 di Miralem Pjanic, lo scintillante 10 di Paulo Dybala, il sinuoso 33 di Federico Bernardeschi e il ruggente 17 di Mario Mandzukic, per finire ovviamente al regale 7 di Cristiano Ronaldo. Che, sommati insieme a quelli di tutti gli altri, fanno l’8 delle meraviglie.
Per i critici più accorti, sarebbe già pronto anche un sequel grazie ai freschi numeri delle stelle nascenti, come il 18 del ragazzo della doppietta, Moise Kean, e per la prima volta sullo schermo, il 41 di Hans Nicolussi Caviglia, il 43 di Gozzi, il 39 di Kastanos, il 40 di Mavididi...
Una menzione speciale alla scenografia dell’Allianz Stadium. Una cornice unica, dove i fasti di una storia ultracentenaria ben si sposano con gli elementi di assoluta modernità in campo e fuori. Giochi di luci, effetti sonori, coreografie valgono anch’essi la qualifica di #W8NDERFUL e anche questa stagione hanno reso indimenticabile l’esperienza prodotta da Juventus.
JUVE, OTTO VOLTE SUPER!
Un colpo di testa di Ronaldo nella ripresa piega il Milan e regala ai bianconeri l'ottava Supercoppa italiana
Cristiano Ronaldo regala alla Juve il primo trofeo del 2019. La Supercoppa è bianconera grazie alla zuccata del portoghese, che nella ripresa decide la sfida contro il Milan. La gara di Gedda non è particolarmente spettacolare, ma combattuta a sufficienza da appagare i 62.000 del King Abdullah Sport City Stadium.
CANCELO-COSTA, MOTORI BIANCONERI
Allegri centra il suo decimo successo sulla panchina bianconera ritrovando Cancelo dal primo minuto e proponendo sulla stessa fasciaDouglas Costa, al fianco di Dybala e Ronaldo nel tridente d'attacco. Anche Gattuso adotta il 4-3-3, ma rinuncia a Higuain a favore di Cutrone. Al primo affondo la Juve va già vicino al gol, con i dribbling di Cancelo e il sinistro a giro di Douglas Costa che esce di poco, mentre il Milan prova a rispondere con il colpo di testa di Calhanoglu, imbeccato da Cutrone. I rossoneri cercano la verticalizzazione improvvisa, la Juve una manovra più ragionata e costruisce le azioni migliori sull'asse Douglas Costa-Cancelo, che poco dopo il quarto d'ora confezionano un'altra occasione, ma il diagonale del portoghese termina a lato.
ANDAMENTO LENTO
Con il passare dei minuti i ritmi, già non forsennati, si abbassano ulteriormente e si arriva al 40' senza sussulti, se si eccettuano un contropiede condotto da Douglas Costa e concluso da un tentativo di Chiellini fuori misura e un gol annullato a Matuidi per un evidente fuorigioco. Quando però Allegri inverte Douglas Costa e Dybala, spostando il brasiliano sulla sinistra, i bianconeri sfiorano ancora il vantaggio, perché da quella zona arriva il traversone per la girata di Ronaldo, che rimbalza davanti a Donnarumma e sorvola la traversa di un soffio. Anche il Milan si fa vedere nel finale di tempocon Calhanoglu, che si ritrova il pallone tra i piedi dopo un rimpallo e scarica il rasoterra, bloccato da Szczesny.
CI PENSA CR7
Il Milan parte forte nella ripresa e Cutrone centra in pieno la traversa con un sinistro dal limite e la velocità del gioco sembra aumentare, anche perché a volte le due squadre tendono ad allungarsi eccessivamente. Non appena ritrova compattezza però, la Juve passa: nonostante la difesa rossonera schierata, Pjanic scodella una palla deliziosa dal vertice sinistro dell'area e Ronaldo, scattato con perfetto tempismo sul filo del fuorigioco, appoggia di testa alle spalle di Donnarumma, scatenando il fragoroso “Siuuu” del pubblico arabo.
OTTO VOLTE SUPER
Dopo l'assist vincente il bosniaco lascia il posto a Emre Can e visto che il Milan sembra accusare il colpo, Gattuso prova a rimediare, inserendo Higuain e Borini al posto di Castillejo e Paquetà, ma i suoi piani vengono ben presto scombinati dallo scellerato intervento di Kessie, che entra a gamba tesa su Emre Can e, dopo il consulto del VAR, rimedia il rosso. Con l'uomo in meno rossoneri si trovano costretti a cambiare ancora e Cutrone deve lasciare il posto a Conti, mentre per gli ultimi minuti Allegri richiama Bentancur e Douglas Costa e manda in campo Bernardeschi e Khedira. Al di là dei cambi e di un destro di Ronaldo bloccato da Donnarumma lagara non ha più nulla da dire. L'1-0 rimane sul tabellone fino alla fine e la Juve saluta Gedda e torna in Italia con l'ottava Supercoppa della sua storia. Nessuno ne ha mai vinte tante.
JUVENTUS-MILAN 1-0
RETI: Ronaldo 16' st
JUVENTUS
Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Bentancur (41' st Bernardeschi), Pjanic (20' st Emre Can), Matuidi; Douglas Costa (44' st Khedira), Dybala, Ronaldo
A disposizione: Perin, Pinsoglio, Del Favero, De Sciglio, Rugani, Spinazzola Bernardeschi, Kean
Allenatore: Allegri
MILAN
Donnarumma G.; Calabria, Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetá (37' st Borini); Castillejo (25' st Higuain), Cutrone (34' st Conti), Calhanoglu
A disposizione: Reina, Donnarumma A., Abate, José Mauri, Bertolacci, Trinic, Laxalt, Musacchio, Montolivo
Allenatore: Gattuso
ARBITRO: Banti
ASSISTENTI: Preti, Passeri
QUARTO UFFICIALE: Di Bello
VAR: Guida, Vuoto
AMMONITI: 21' pt Calhanoglu, 26' pt Alex Sandro, 44' pt Pjanic, 47' pt Castillejo, 42' st Rodriguez, 95' Dybala
ESPULSI: 30' st Kessie
#WOMENF1RST
Juventus Women CAMPIONESSE D'ITALIA!
La Juve batte il Brescia nello spareggio Scudetto di Novara ed esplode la festa!
CAMPIONESSE D'ITALIA!
Le magnifiche ragazze di Rita Guarino, al primo anno in Serie A, e al termine di un campionato pazzesco, emozionante e teso fino all'ultimo minuto portano a casa un meraviglioso, storico Scudetto.
Non a caso, la vittoria arriva ai calci di rigore nello spareggio contro il Brescia, dopo un match terminato a reti inviolate. Riviviamo insieme la decisiva partita di Novara.
PRIMO TEMPO TATTICO
La Juventus gestisce il pallino del gioco per quasi tutta la prima frazione di gioco. Complici le dimensioni del campo, ma anche una comprensibile tensione da parte di entrambe le squadre, ne esce una partita molto intensa, ma con un tabellino non ricco di occasioni da rete.
La più limpida capita sui piedi di Barbara Bonansea, che alla mezz'ora fa partire un tiro a giro molto insidioso dopo un'azione personale sulla fascia sinistra.
EMOZIONI NELLA RIPRESA
La sfida si accende nella ripresa: messa da parte la tensione iniziale, le squadre si affrontano a viso aperto e, come è immaginabile da parte dei due club che hanno dato vita al duello più emozionante della stagione, la partita comincia a vibrare.
Le bianconere pressano maggiormente, vanno subito a rendersi pericolose dalle parti della porta bresciana con Glionna, che dopo un minuto non arpiona una palla molto interessante. Ci pensa poi ancora Barbara Bonansea, a impensierire il Brescia, con una conclusione pericolosa all'11' minuto e soprattutto a metà frazione, quando la stessa giocatrice colpisce una clamorosa traversa.
Le bianconere attaccano fino alla fine dei tempi regolamentari, ottengono anche un calcio di rigore inizialmente fischiato per atterramento ai danni di Bonansea, cui pochi istanti dopo viene rilevato un fuorigioco. Ma la parità non si sblocca, e si va ai supplementari.
SUPPLEMENTARI E CALCI DI RIGORE
Nei supplementari, le due squadre sono stanche, e complice una tensione crescente si vive di fatto una lunga attesa, verso i calci di rigore.
Ai tiri dal dischetto, subito un colpo di scena: l'errore di Bonansea, una delle più attive del match. Ci pensa però la grandissima Laura Giuliani a respingere un penalty bresciano e mandare la sfida addirittura a oltranza. Il decisivo errore finale del Brescia manda le nostre ragazze in Paradiso.
GRANDI RAGAZZE, CAMPIONESSE D'ITALIA!
Campionato Nazionale Femminile Serie A. Spareggio Scudetto
Stadio "Silvio Piola" di Novara
Sequenza rigori: Bonansea (J) sbagliato, Girelli (B) gol, Rosucci (J) gol, Giugliano (B) gol, Gama (J) gol, Daleszczyk (B) gol, Galli (J) gol, Sikora (B) gol, Cernoia (J) gol, Sabatino (B) gol, Boattin (J) gol, Di Criscio (B) sbagliato
Juventus: Giuliani, Hyyrynen, Gama (Cap), Salvai, Boattin, Rosucci, Galli, Cernoia, Glionna, Bonansea, Franssi (37' st Cantore) A disposizione: Russo, Prundeanu, Franco, Lenzini, Caruso, Zelem
Allenatrice: Rita Guarino
Brescia Femminile: Marchitelli (45' st Ceasar) Pettenuzzo, Sikora, Di Criscio, Hendrix, Fusetti, Daleszczyk, Giugliano, Girelli (Cap), Giacinti (4' st suppl. Heroum), Sabatino A disposizione: Magri, Tomasello, Cacciamali, Ghisi, Mendes
Allenatore: Giampietro Piovani
Ammoniti: 10' pt Cernoia (J), 29' st Salvai (J)
La Juventus è Campione d'Italia 2017 - 2018
#MY7H
Storia, leggenda, mito. O, se preferite #Hi5tory, #Le6end, #My7h.
È la naturale evoluzione di un racconto meraviglioso, che sarebbe stato difficile anche solo immaginare quando tutto è iniziato, sette anni fa. Non si usavano ancora gli hashtag per celebrare le vittorie, ma la Juve già iniziava a infilarne una dietro l'altra. E oggi sono 7. Di fila. Il numero 7 per gli Egizi rappresentava la vita, i greci lo chiamarono venerabile, Platone anima mundi...È un numero che culture del passato, filosofie, religioni hanno eretto a simbolo di perfezione. Non vogliamo essere irriverenti né irrispettosi, ma da oggi, per il nostro mondo, il piccolo mondo del calcio, ha un significato nuovo. Significa, semplicemente, Juve.
4X4
I bianconeri dilagano nel secondo tempo: quattro gol per la quarta Coppa Italia consecutiva
E sono quattro, una in fila all'altra. La Juve spazza via il Milan e conquista la Coppa Italia, ancora una volta, riscrivendo l'ennesimo record di questi anni straordinari. La bellissima coreografia dei tifosi rossoneri a inizio partita evocava il poker, con quattro giganteschi assi sugli spalti. La Juve ha raccoglie la sfida e li cala in campo. Benatia, due volte, Douglas Costa e l'autorete di Kalinic certificano il rotondo successo e la posta è il primo trofeo della stagione.
EQUILIBRIO
Allegri che schiera Mandzukic al centro del tridente, con Dybala e Douglas Costa ai lati, e Cuadrado ancora terzino destro, aveva previsto alla vigilia una partita equilibrata e non si era sbagliato. La Juve inizia con un possesso palla convincente e con un'intuizione di Douglas Costa che libera Khedira, il cui rasoterra, rallentato da Romagnoli, viene bloccato da Donnarumma, ma il Milan non sta a guardare e una doppia triangolazione tra Calhanoglu e Cutrone porta quest'ultimo al tiro, che Buffon respinge. È una gara piacevole, che entrambe le squadre affrontano senza tatticismi eccessivi, anche se il copione e chiaro: la Juve mantiene l'iniziativa e i rossoneri si chiudono e aspettano di poter sfruttare la rapidità dei propri giovani. Douglas Costa si fa vedere ancora con un sinistro al volo dal limite dell'area, ma non centra la porta, così come Dybala, pochi minuti più tardi. Dalla parte opposta Suso dà qualche problema a Buffon con un tentativo da fuori area che viene sporcato e cambia traiettoria, trovando però il riflesso del capitano bianconero, poi Romagnoli mette a lato un destro di prima intenzione dai sedici metri. La Juve cerca spesso il gioco sulle fasce, coinvolgendo Douglas Costa e Cuadrado, ma anche le percussioni centrali di Dybala possono essere efficaci: l'argentino arriva al tiro dopo un dribbling in area, indirizzando però tra le braccia di Donnarumma, che non ha difficoltà a bloccare neanche il colpo di testa di Mandzukic, imbeccato da Cuadrado. Ritmo non trascendentale, ma comunque più che accettabile, otto tiri per la Juve, quattro per il Milan, ma nessuna limpida occasione da gol: il primo tempo si chiude a reti bianche, senza aver regalato sussulti particolari.
CINQUE MINUTI PER LA COPPA
Il Milan è più aggressivo in avvio di ripresa e dopo un colpo di testa di Bonaventura e un destro di Calhanoglu, entrambi centrali, ancora Bonaventura crea qualche apprensione alla difesa bianconera, andandosene sulla sinistra e mettendo in mezzo un traversone basso che attraversa tutta l'area, e non trova Suso solo grazie al tempismo di Douglas Costa. La Juve fiuta il pericolo, reagisce e colpisce. Dybala impegna due volte Donnarumma, prima con un sinistro a giro respinto, poi con una sventola dal limite messa in angolo. E sugli sviluppi del corner, ecco la girata di testa di Benatia che si infila nell'angolino e sblocca il risultato. Il vantaggio non appaga i bianconeri e men che meno Dybala, che parte dalla tre quarti campo, si infila tra quattro avversari, li supera con un dribbling secco e spara una sventola che Donnarumma vola a deviare in angolo. Quello del portiere rossonero è un grande intervento, ma i due successivi sono da dimenticare e valgono la Coppa per la Juve: al 16' Douglas Costa riceve al limite da Cuadrado e scarica un sinistro a mezza altezza che Donnarumma prova a bloccare e, non riuscendoci, vede il pallone rotolare nell'angolino alla sua sinistra. Tempo di mettere in angolo un altro tiro del brasiliano, e commette lo stesso errore sul colpo di testa di Mandzukic: il pallone gli sfugge di mano e Benatia è rapidissimo a infilare la sua doppietta personale e a chiudere la partita. Dal suo primo gol sono passati cinque minuti…
ALZALA CAPITANO!
Il Milan potrebbe riaprirla con un intervento rischioso di Matuidi, che per anticipare Borini rischia un clamoroso autogol, colpendo il palo alla destra di Buffon. E invece la Juve dilaga e proprio grazie a un'autorete: al 31' Kalinic sporca il cross dalla bandierina di Pjanic e mette fuori causa Donnarumma, infilando nella propria porta il poker bianconero. La festa può iniziare con un quarto d'ora di anticipo, ma c'è ancora il tempo per ammirare Buffon, che respinge da campione prima il tiro di Locatelli, poi il tentativo di ribattuta di Borini. E dopo aver strappato gli applausi dell'Olimpico, Gigi può andare a prendere la Coppa. Gli altri anni aveva lasciato l'onore ad altri, ma questa volta è tutta sua. Alzala capitano! Alzala! È la quarta di fila! Ed è sempre bellissima!
JUVENTUS-MILAN 4-0
RETI: Benatia 11' e 19' st Douglas Costa 16' st, Kalinic aut. 31' st
JUVENTUS
Buffon; Cuadrado, Barzagli, Benatia, Asamoah; Khedira, Pjanic (42' st Marchisio), Matuidi, Douglas Costa (28' st Bernardeschi), Mandzukic, Dybala (38' st Higuain)
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, De Sciglio, Lichtsteiner, Howeds, Rugani, Alex Sandro, Sturaro, Bentancur
Allenatore: Allegri
MILAN
Donnarumma G.; Calabria, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessie, Locatelli (35' st Montolivo), Bonaventura; Suso (23' st Borini), Cutrone (17' st Kalinic), Calhanoglu
A disposizione: Storari, Donnarumma A., Musacchio, Abate, Antonelli, Zapata, Biglia, Mauri, André Silva
Allenatore: Gattuso
ARBITRO: Damato
ASSISTENTI: Di Fiore, Dobosz
QUARTO UFFICIALE: Guida
VAR: Irrati, Vuoto
AMMONITI: 16' st Dougla Costa 28' st Calabria)
#NOICISIAMOSEMPRE
Riconoscimento ufficiale J | OFFICIAL FAN CLUB stagione 2017/2018
Oggi 29 Giugno 2017 lo JC RAMACCA (già CLUB DOC dal 2009) è riconosciuto ufficialmente da JUVENTUS Footbal Club come un J | OFFICIAL FAN CLUB.
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Per ulteriori informazioni non esitare a contattarci, la campagna Tesseramento 2017/2018 continua...
LA LEGGENDA È SOLO L'INIZIO
Grazie a tutti per il sostegno! e FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS
#LE6END
Il sesto scudetto consecutivo: un trionfo che nasce dalla voglia di non fermarsi mai
Questa storia, la storia dello scudetto della Leggenda, inizia più di un anno fa. Il 25 aprile 2016 per la precisione. La Juve ha appena vinto il suo quinto titolo consecutivo, coronando una stagione memorabile, una rimonta storica. E festeggia, come è giusto e sacrosanto che sia. Quando si posano i calici però, nella testa di tutti, proprio di tutti, si insinua un pensiero: “Sei scudetti di fila in Italia non li ha mai vinti nessuno...”. È in quel momento, in quel preciso istante, che la Juve inizia a costruire la vittoria di quest'anno.
Chiamatela come preferite, l'hanno definita in molti modi: “fame”, mentalità”, “DNA vincente”... In realtà non c'è una parola per spiegare questa voglia di non fermarsi, mai, che dal Presidente Agnelli, a Pavel Nedved, a Giuseppe Marotta, a Fabio Paratici, ha contagiato tutti in questi incredibili sei anni, rendendo la squadra un rullo compressore.
Non fermarsi mai non solo significa iniziare a pensare al prossimo successo mentre stai festeggiando l'ultimo. Vuol dire soprattutto iniziare a lavorare per renderlo possibile: già a giugno la Juve è più forte di prima, con Pjanic e Dani Alves. Ed è solo l'inizio, perché durante l'estate arriveranno ancora Benatia, Higuain, Pjaca e, dopo poche settimane lontano da Torino, rientrerà alla base anche Juan Cuadrado.
Non fermarsi mai, significa essere in grado di comprendere quando è il momento di mettere da parte le proprie certezze, per quanto solide, e cambiare. Anche se dalla quinta giornata hai iniziato a staccare tutti. Accade così che Massimiliano Allegri, il 22 gennaio, regali una delle più belle sorprese della stagione. Dentro quattro attaccanti, Cuadrado, Dybala, Mandzukic, Higuain, più Pjanic a dettare i tempi del gioco. Alzi la mano chi, leggendo la formazione quel giorno, non si pose la domanda: “E la palla chi la recupera?”. Semplice, tutti.
Non c'è un uomo in questa squadra che non sia disposto a sfiancarsi per rincorrere gli avversari. Non conta il ruolo, non conta il nome. Conta vincere.
È NOSTRA! ANCORA! ANCORA! ANCORA!
Dani Alves e Bonucci chiudono i conti con la Lazio in 25 minuti. È la terza Coppa Italia consecutiva, la storia è riscritta
La Juve riscrive la storia, ancora una volta. Nessuna squadra aveva mai vinto la Coppa Italia per tre anni di seguito. Fino a questa sera. I bianconeri si prendono il primo trofeo della stagione in 25 minuti, annichilendo la squadra che nell'ultimo mese era apparsa decisamente la più in forma. Questa volta non servono i supplementari come nelle ultime due occasioni, Dani Alves e Bonucci chiudono ben presto i conti e certificano una superiorità netta e mai in discussione. Chi vedendo la gara di domenica contro la Roma aveva pensato ad una Juve in calo, si sarà reso conto di aver preso un gigantesco abbaglio, perché i bianconeri si prendono la Coppa con l'ennesima prestazione capolavoro della stagione.
Black and White and More: la Juve è già nel futuro
Juventus cambia le regole del gioco ed espande il proprio universo
Il nuovo logo, che sarà utilizzato da luglio 2017, rappresenta la Juventus nella sua essenza attraverso l’unione di tre elementi che costituiscono il DNA del nostro Club.
- La stilizzazione di uno scudetto, a rappresentare la nostra determinazione nel perseguire sempre la vittoria.
- Le strisce bianconere che verranno declinate e interpretate su qualsiasi interfaccia.
- La lettera J, il nostro segno distintivo che ci permetterà di essere riconoscibili in tutto il mondo
La storia della Juventus è costellata di successi, svolte e scelte coraggiose. Questa sera il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano è stato il palcoscenico di un nuovo crocevia bianconero. Durante un evento esclusivo,chiuso al pubblico ma trasmesso in livestreaming su www.juventus.com e su JTV, la Juventus ha annunciato ufficialmente l'inizio di una nuova era, con l’evento Black and White and More, che tiene a battesimo anche il nuovo logo e la nuova identità visiva.
L’obiettivo di Juventus è crescere in termini di presenza, influenza e business, tramite iniziative radicalmente innovative, rivolte sia agli appassionati bianconeri di tutto il pianeta, sia a coloro che sono oggi meno vicini al mondo del calcio: Academy, retail format immersivi, prodotti e servizi fisici e digitali inediti sono solo alcuni dei progetti di cui Black and White and More rappresenta il primo momento.
Questa trasformazione si realizza anche attraverso una nuova identità visiva, frutto di un approccio audace e senza compromessi, che vuole superare gli schemi tipici della tradizione calcistica ed esprime il coraggio della discontinuità: un segno iconico ed essenziale, dalle linee taglienti, che potrà imporsi da protagonista in qualsiasi contesto e su qualsiasi interfaccia. Un segno che rimanda alla celebre frase dell’Avvocato Gianni Agnelli: “mi emoziono ogni volta che vedo sui giornali una parola che inizia per J”.
«Sinora nessun club europeo ha saputo trascendere l’aspetto sportivo per rappresentare la filosofia che vi sta a monte - dichiara Manfredi Ricca, Chief Strategy Officer EMEA & LatAm di Interbrand, in collaborazione con cui sono stati sviluppati l’identità e il concept di Black and White and More - Se c’è una realtà che può fare legittimamente questo passo, è Juventus, un brand sinonimo di ambizione ed eccellenza: princìpi che possono ispirare esperienze suggestive e uniche. La nuova identità visiva nasce precisamente per portare con coraggio la firma e lo spirito del Club in ambiti nuovi e inattesi»
La nuova identità sarà implementata su tutte le manifestazioni fisiche e digitali del brand a partire da luglio 2017 ed è stata presentata dal Presidente Andrea Agnelli durante l'evento di questa sera. Ospiti del mondo dello spettacolo, della moda, dello sport, della business community, e naturalmente i campioni della Juventus, sono stati accolti dalle clip proiettate sui maxischermi e da un’esibizione coreutica che interagiva con spettacolari proiezioni luminose. Il djset del tre volte premio Oscar Giorgio Moroder, e la performance di Oovee hanno dettato il ritmo della serata, che ha trovato il suo compimento con l’apertura di un'altra parte della location, in cui ammirare il nuovo logo sulle maglie bianconere e gli oggetti realizzati con la nuova identity ed infine brindare con il cocktail “1897”, creato per l'occasione da Tommaso Cecca, mixologist del Cafè Trussardi alla Scala. Per la serata è stata inoltre realizzata un'edizione speciale della Jeep Renegade.
E muovendosi tra le sale, ogni singolo sguardo posato con stupore e curiosità , è stato come un breve, intenso viaggio nel futuro. È stato come muovere un passo in una nuova era. L'era Black and White and More.
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MOOORAAATAAA!!! E la Juve riscrive la Storia!!!
I bianconeri centrano una storica doppietta con la rete dello spagnolo nei supplementari. Mai nessuno aveva vinto per due volte di fila l'accoppiata scudetto-Coppa Italia
Mai nessuna squadra aveva vinto per due volte cinque campionati consecutivi. Mai nessuna squadra aveva centrato per due volte di fila l'accoppiata scudetto-Coppa Italia. La Juve di quest'anno ha riscritto i libri di storia. Definitivamente. Il doppio double arriva al termine di una partita tignosa, non bella, ma che i bianconeri riescono a gestire con estrema maturità, facendo sfiancare gli avversari e colpendoli nel finale con una giocata da campione di Morata, appena entrato al posto di Hernanes.
Il brasiliano in regia e Lemina interno di destra sono le mosse di Allegri per contenere un Milan che si gioca un'intera stagione e, come comprensibile, inizia la gara su ritmi notevoli, pressando alto e raddoppiando continuamente le marcature. La Juve non si scompone, del resto si aspettava un avvio del genere da parte degli avversari, e li contiene senza troppi patemi, concedendo solo al 12' un'opportunità a Bonaventura che, da distanza ravvicinata, tocca a lato il cross rasoterra di Kucka. Dieci minuti dopo ci provano De Sciglio, che spara alto un destro dal limite, e ancora Bonaventura, con un rasoterra da posizione defilata crea qualche difficoltà a Neto, colto in leggero contro tempo.
I bianconeri ci mettono un po' a carburare e non arrivano spesso dalle parti di Donnarumma. Il Milan invece crea un'altra occasione, ma la spreca con Poli, che manda alle stelle l'assist di Kucka, pur arrivando in corsa ed essendo libero di battere da ottima posizione.
Il primo tempo si chiude così con dieci tiri dei rossoneri contro uno, statistica che dà fiducia alla squadra di Brocchi e in avvio di ripresa ci prova ancora De Sciglio, che impegna Neto con un rasoterra dal limite. L'incursione di Lemina dalla destra, che costringe Donnarumma al tuffo per impedire che il pallone raggiunga Mandzukic, è il segnale che la gara possa prendere un'altra piega. In effetti il Milan, pur riuscendo a gestire il gioco per un'altra decina di minuti, ora è meno aggressivo e concede più spazi e così, dal 20' in avanti, la Juve cambia passo. Alex Sandro, in campo al posto di Evra, garantisce più spinta sulla sinistra ed è proprio lui a dare il là all'azione conclusa da Pogba con un rasoterra sul primo palo che costringe Donnarumma ad una respinta affannosa, per poco non sfruttata da Mandzukic.
Pochi minuti dopo è il francese a rifinire per il colpo di testa di Lichtsteiner, bloccato dal portiere rossonero, chiamato ad un altro intervento dal tiro cross di Mandzukic.
Alla mezz'ora Allegri cambia ancora, inserendo Cuadrado per Lichtsteiner, ma la gara sembra spegnersi. Non perché le due squadre lesinino impegno, ma perché un po' la stanchezza, un po' le imprecisioni, permettono alle difese di portare la sfida ai supplementari.
Le prime emozioni arrivano nel finale del primo extra time, con Pogba, che costringe Donnarumma a togliere dall'angolino il suo destro dal limite, e con Bacca, che in rovesciata sfiora la traversa.
Nel secondo supplementare Allegri gioca il tutto per tutto, togliendo Hernanes, mandando in campo Morata e varando un inedito 3-4-3.
In due minuti la mossa si rivela decisiva: Lemina accelera a metà campo, e scarica per Cuadrado che crossa dalla destra trovando lo spagnolo libero in area. La girata di prima è un capolavoro di coraggio, classe e precisione che si infila alla destra di Donnarumma, fa esplodere la metà bianconera dell'Olimpico e consegna definitivamente questa Juve alla Storia.
Il prossimo anno, come dice mister Allegri, si giocherà per la Leggenda.
MILAN - JUVENTUS 0-1 (0-0 d.t.r.)
RETI: Morata 6' sts
MILAN
Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; Kucka (7' sts Balotelli), Montolivo (4' sts José Mauri), Poli (39' st Niang); Honda, Bacca, Bonaventura
A disposizione: Diego Lopez, Abbiati, Mexes, Alex, Bertolacci, Locatelli, Boateng, Menez, Luiz Adriano, Balotelli
Allenatore: Brocchi
JUVENTUS
Neto; Rugani, Barzagli, Chiellini; Lichtsteiner (30' st Cuadrado), Lemina, Hernanes (4' sts Morata), Pogba, Evra (17' st Alex Sandro); Dybala, Manduzukic
A disposizione: Buffon, Rubinho, Alex Sandro, Padoin, Sturaro, Asamoah, Pereyra, Zaza
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Rocchi
ASSISITENTI: Meli, Padovan
QUARTO UFFICIALE: Mazzoleni
ARBITRI D'AREA: Valeri, Gervasoni
AMMONITI: 5' st Zapata, 17' st Pogba, 43' st Honda, 11' pts Niang, 15' pts Barzagli, 11' sts Chiellini, 13' sts Calabria, 13' sts Morata, 17' sts Rugani
We Made #Hi5tory
Juventus Campione d'Italia 2015/2016
Siamo CAMPIONI, e a Vinovo è festa!
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LA DECIMA È NOSTRA!!!
La Juve batte la Lazio 2-1 ai supplementari con una rete di Matri ed è la prima squadra a vincere per dieci volte la Coppa Italia
La Decima è nostra. L'abbiamo attesa vent'anni, ma ora che è arrivata, possiamo gridarlo: la Juve è la prima squadra a vincere per dieci volte la Coppa Italia. E farlo con uno scudetto già in tasca e con una finale di Champions all'orizzonte riempie ancora più di orgoglio.
Se l'è dovuta sudare la corazzata di Allegri, fino ai supplementari, fino all'ultimo respiro. Gliela regala un gol di Matri, che su questo trofeo ha lasciato un sigillo fondamentale, prima con la rete che ha aperto la rimonta a Firenze in semifinale e oggi con il gol che decide la sfida contro una Lazio tostissima.
E dire che la gara inizia come peggio non potrebbe per i bianconeri, perché il primo pallone indirizzato verso la porta di Storari cambia già il risultato. Cataldi batte una punizione dalla tre quarti, concessa per atterramento di Candreva ad opera di Pogba, e Radu stacca in area, piazzando la zuccata nell'angolino alto alla sinistra di Storari.
La Juve ci mette appena sette minuti a rispondere e anche il pareggio nasce da calcio piazzato. Questa volta è Pirlo a crossare, Evra fa da sponda per Chiellini che dal vertice dell'area piccola scarica il sinistro al volo sotto l'incrocio.
Un uno-due simile farebbe pensare a una gara con occasioni a raffica. In realtà di conclusioni verso le due porte non ne arrivano molte, perché le squadre sono attentissime a coprirsi e entrambe adottano un atteggiamento aggressivo nella metà campo avversaria, ma sono anche rapide a ripiegare quando la prima linea del pressing viene superata.
Così per segnare un'occasione si deve aspettare la mezz'ora e in realtà nasce da un errato controllo di Pogba, che a ridosso della propria area addomestica male il pallone con il petto e permette a Parolo di provare il destro, fuori di un soffio.
Ben più manovrata l'azione che si sviluppa al 39' con Pogba bravissimo a lanciare Evra nello spazio e Tevez che colpisce male il traversone rasoterra del francese.
Due minuti più tardi, l'Apache prova a rifarsi, andando a pressare Berisha e arrivando a deviare il suo rinvio: il pallone però si perde in fallo laterale.
In avvio di ripresa la Lazio spinge di più, ma la Juve non si scompone e sono anzi i bianconeri a costruire una palla gol per Pogba, che di testa alza sopra la traversa il traversone di Lichtsteiner, imbeccato da Vidal.
La gara è combattuta, è molto fisica, ma ben poco spettacolare. Allegri prova a dare nuova linfa al centrocampo, togliendo Pogba e inserendo Pereyra, mentre Pioli cambia in attacco, con Djordjevic per Klose e il nuovo entrato impegna subito Storari, scattando sul lancio di Parolo e calciando sul portiere in uscita.
Il secondo cambio di Allegri è Matri per Llorente e la mossa sarebbe vincente, se Mazzoleni non segnalasse il fuorigioco quando l'attaccante arriva a deviare alle spalle di Berisha l'assist di Pirlo.
In pieno recupero ci prova anche Tevez, il cui destro dal limite accarezza la traversa e si perde sul fondo, ma è destino che si debba andare ai supplementari.
Dopo quattro minuti la Lazio va vicinissima al raddoppio: Djordjevic controlla ai venti metri e spara un sinistro violento che sbatte prima sul palo alla sinistra di Storari, poi sul montante opposto, ma non varca mai la linea e la difesa bianconera riesce a liberare.
Le squadre dovrebbero essere stanche ma in realtà la partita è più vivace ora che nei tempi regolamentari e la Juve risponde immediatamente con il colpo di testa di Matri, servito da Evra. L'inserimento è perfetto, ma la palla si perde sul fondo.
L'esultanza però è rimandata solo di qualche minuto: Pirlo pesca l'attaccante in area con un lancio millimetrico, nell'azione si inserisce Tevez, il cui tiro viene stoppato, ma Matri è rimasto in zona e piazza un destro che Berisha riesce solo a toccare.
Ora c'è da stringere i denti, perché la Lazio si butta in avanti alla ricerca del pareggio, ma si può anche colpire in contropiede, specie quando Tevez decide di mettere il turbo, farsi cinquanta metri in volata e andare a guadagnare una punizione che permette a Pirlo di spaventare Berisha.
L'Apache è l'emblema di questa Juve: lotta come un leone, recupera, difende palla, non molla un centimetro, va ancora a concludere quando mancano due minuti alla fine. La sua grinta e la sua fame sono le stesse dei compagni, mai sazi di vincere. Sono le stesse dei tifosi, che quando Orsato fischia la fine impazziscono di gioia per la Decima, ma già cantano “Ce ne andiamo a Berlino”...
JUVENTUS-LAZIO 2-1 (1-1 dtr)
RETI: Radu 4' pt, Chiellini 11' pt, Matri 7' pts
JUVENTUS
Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (10' sts Padoin), Vidal, Pirlo, Pogba (33' st Pereyra), Evra; Llorente (39' st Matri), Tevez.
A disposizione: Buffon, Rubinho, Marrone, Ogbonna, De Ceglie, Padoin, Asamoah, Sturaro, Pepe, Coman.
Allenatore: Massimiliano Allegri.
LAZIO
Berisha; De Vrij (1' sts Keita), Gentiletti, Radu (26' st Mauricio); Basta, Parolo, Cataldi, Lulic; Candreva, Klose (37' st Djordjevic), Felipe Anderson.
A disposizione: Marchetti, Strakosha, Braafheid, Cavanda, Ciani, Novaretti, Ledesma, Onazi, Mauri.
Allenatore: Stefano Pioli.
ARBITRO: Orsato
ASSISTENTI: Faverani, Stefani
QUARTO UFFICIALE: Tagliavento
ARBITRI D'AREA: Banti, Mazzoleni
AMMONITI: 18' pt Parolo, 15' st Evra, 19' st Bonucci, 8' pts Matri, 4' sts Candreva
INFO FINALE CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS FC - FC BARCELLONA
Gentili soci,
come comunicato dalla Società Juventus FC, la vendita dei biglietti per la Finale di Champions League, Juventus - Barcellona, in programma a Berlino, sab. 6 giugno 2015, sarà riservata in prelazione agli abbonati Juventus 2014-15. La prenotazione dei tagliandi avverrà esclusivamente tramite il sito internet www.berlino2015.it (gestito da Franco Rosso Italia) secondo le modalità comunicate anche sul sito Juventus.com (inizio vendita giovedì 21 maggio alle h.12:00). I biglietti saranno abbinati ai pacchetti viaggio creati ad hoc dalla Franco Rosso Italia.
La gestione di una finale di Champions League esula completamente da quella di tutte le altre partite europee disputate in precedenza e nonostante ciò, per come è stata strutturata la vendita dei tagliandi di tale finale, gli abbonati iscritti ai Club doc (10.450) rappresentano e continueranno a farlo anche a Berlino una cospicua parte della rappresentanza della tifoseria juventina che sosterrà la squadra in una serata leggendaria!
Comunicato ufficiale dal Centro di Coordinamento Juventus Club DOC del 18/05/2015
BERLINO ARRIVIAMO!!!
La Juve è in finale di Champions League: al rigore di Ronaldo, risponde Morata nella ripresa e l'1-1 qualifica i bianconeri. Il sogno continua
Siamo in finale signori, andiamo a Berlino. Ma non chiamatela impresa. No, non sarebbe corretto nei confronti di una squadra magnifica, che non solo tiene testa al Real in casa sua. Rischia anche seriamente di tornare dal Bernabeu con una vittoria. Non serve, basta il pareggio, agguantato con coraggio, difeso con le unghie e con i denti, portato fino alla fine, anzi, scusate, #FinoAllaFinale, con una prova magnifica, soprattutto nella ripresa.
Che ci sarebbe stato da soffrire era da mettere in conto, ma è accaduto soprattutto nel primo tempo, iniziato, tanto per capire quanto sarebbe stata dura, con una zuccata alta di Bale dopo 35 secondi. Poi ci prova Benzema, controllando in area e sparando il sinistro in curva. Tra un'azione e l'altra però passano cinque minuti, durante i quali la Juve tiene perfettamente il campo, ed in fondo è questo che ci si deve aspettare dalla partita: il Real attacca a folate, quando parte è pericolosissimo, ma negli altri momenti i bianconeri possono rallentare il ritmo della gara e provare a colpire.
Non si deve esagerare con il palleggio però, perché perdendo palla si rischia di innescare i fenomeni dei Blancos e se si ricorre al fallo per fermarli, Ronaldo può scaricare il suo destro su punizione e colpire la parte superiore della rete, mancando il gol per pochi centimetri.
Le accelerazioni di Tevez sono comunque una spina nel fianco per la difesa spagnola e quando al 13' mette Vidal in condizioni di battere dal limite, Casillas deve distendersi per togliere il pallone dall'angolino.
Il ritorno di Benzema offre alla squadra di Ancelotti più soluzioni offensive, anche perché il francese svaria spesso e propone anche palloni invitanti ai compagni, come quello indirizzato a Ronaldo al 18', sul quale chiude Vidal. Anche Bale è più pimpante che nella gara di andata e scalda i guantoni di Buffon con una saetta da trenta metri. Insomma, con il passare dei minuti il Real aumenta il forcing e quando James Rodriguez entra in area poco dopo il ventesimo e Chiellini lo tocca, il signor Eriksson indica il dischetto. Ronaldo trasforma e porta avanti il Real.
La Juve reagisce, attacca con più convinzione, ma si espone anche al contropiede e se quello condotto da Benzema e Ronaldo non si concretizza è solo perché il portoghese è troppo lezioso e cerca un improbabile traversone, invece di concludere a rete. Buffon non vive certo una serata tranquilla e deve intervenire ancora per bloccare la girata di testa del francese. Sono i bianconeri a tenere in mano il gioco ora, ma per arrivare dalle parti di Casillas fanno parecchia fatica. Hanno più spazio Ronaldo e Benzema che con due ripartenze colpiscono altrettante volte l'esterno della rete.
Visto che la difesa delle Merengues è in serata di grazia, per provare a bucarla si devono cercare le soluzioni dalla distanza, come quella di Marchisio al 6' della ripresa, potente e a lato di poco. Ora in campo c'è solo la Juve, per nulla intimorita dal “miedo scenico”, dal punteggio, dal blasone e dai nomi dell'avversario. I bianconeri macinano fanno la partita, con una convizione ben superiore alla prima frazione di gara. E al 12' vengono premiati: Pirlo batte una punizione dalla destra, il Real non riesce a liberare l'area e Pogba sale altissimo per toccare di testa verso Morata. L'ex Blancos è appostato a centro area, controlla con il petto e spara di contro balzo verso la porta, sorprendendo Casillas e firmando il pareggio.
Al 90' manca più di mezz'ora, troppo tempo per chiudersi a difendere il risultato, perché permettere al Real di dare continuità all'azione offensiva è un suicidio, come dimostra l'azione che porta Marcelo a crossare dal fondo e Bale a girare dal limite dell'area piccola, sfiorando il palo. Ancelotti manda in campo il Chicharito Hernandez al posto di Benzema, il Real continua a spingere, ma la Juve non molla un colpo, anzi, sfiora il raddoppio con l'inserimento di Marchisio, servito in area da Vidal. Il Principino prova a piazzare il destro, ma la conclusione è troppo morbida e Casillas riesce a deviare. Dall'altra parte, dopo il tentativo di James Rodriguez sopra la traversa, è sempre Bale il più pericoloso, prima con una sventola dal limite a lato, poi con un colpo di testa da distanza ravvicinata alto di un soffio.
Al 34' Allegri opera il primo cambio: Pirlo lascia il campo, tra gli applausi del Bernabeu, ed entra Barzagli. Si passa alla difesa a tre, con Marchisio in regia. Poi tocca a Llorente, dentro al posto di un monumentale Morata. Adesso sì che ci si può arroccare in difesa, anche se colpire un'altra volta vorrebbe dire chiudere il discorso. Ci va vicino Pogba, prima di lasciare il posto a Pereyra, ma il suo destro è centrale e Casillas può respingere. I minuti trascorrono in apnea, ma solo perché l'obiettivo si avvicina a ogni giro di orologio, non perché si rischi qualcosa. È una Juve pazzesca, che ribatte colpo su colpo, che gioca con esperienza calma, classe e con un cuore enorme. E quando dopo quattro minuti di recupero, arrivano i tre fischi che ci mandano in finale, c'è solo da alzarsi in piedi ad applaudire. Da applaudire fortissimo, perché adesso non corriamo più il rischio di svegliarci e Berlino non è più un sogno.
REAL MADRID-JUVENTUS 1-1
RETI: Ronaldo rig 23' pt, Morata 12' st
REAL MADRID
Casillas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Isco, Kroos, J. Rodriguez; Bale, Benzema (21' st Henanrdez), Ronaldo.
A disposizione: Navas, Pepe, Coentrao, Arbeloa, Illaramendi, Jese
Allenatore: Ancelotti
JUVENTUS
Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Pogba (44' st Pereyra) , Pirlo (34' st Barzagli), Marchisio; Vidal; Morata (39' st Llorente), Tevez.
A disposizione: Storari, Padoin, Sturaro, Coman
Allenatore: Allegri.
ARBITRO: Eriksson (SWE)
ASSISTENTI: Klasenius (SWE), Wärnmark (SWE)
QUARTO UFFICIALE: Gustavsson (SWE)
ARBITRI D'AREA: Martin Strömbergsson (SWE), Markus Strömbergsson (SWE)
AMMONITI: 32' pt Isco, 44' pt J. Rodrigez, Tevez 25' st, 31' st Lichtsteiner
NON C'E 2 SENZA 3! IL 4 VIEN DA SE'
Juventus Campione d'Italia 2014/2015
IL POKER E' SERVITO
A Genova sul campo della Sampdoria è arrivata la certezza matematica: la Juventus è campione d'Italia per il quarto anno consecutiva. Bastava un punto ai bianconeri, che hanno vinto contro i blucerchiati per 1-0 grazie a una rete di Vidal nel primo tempo